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LE SOFFERENZE DI CRISTOTHE SUFFERINGS OF CHRIST A cura del Dr. R. L. Hymers, Jr. Sermone predicato presso il Tabernacolo Battista di Los Angeles “Intorno a questa salvezza indagarono e fecero ricerche i profeti, che profetizzarono sulla grazia a voi destinata. Essi cercavano di sapere l'epoca e le circostanze cui faceva riferimento lo Spirito di Cristo che era in loro, quando anticipatamente testimoniava delle sofferenze di Cristo e delle glorie che dovevano seguirle” (I Pietro 1:10-11). |
I Profeti dell’Antico Testamento hanno scritto mediante lo Spirito di Cristo. La Bibbia dichiara molte volte che l’Antico testamento è stato dato da Dio parola per parola. I profeti hanno scritto cose che loro stessi non comprendevano. Hanno ricercato il significato diligentemente. Isaia 53 e il Salmo 22 parlano in maniera profetica delle “sofferenze di Cristo” (I Pietro 1:11).
Ora vorrei approfondire le parole del versetto 11: “Le sofferenze di Cristo”, in greco “ta eis christon pathemata”, sì analizzeremo le “pathemata” di Cristo. Questo termine in greco vuol dire “dolore” o sofferenze”. È al plurale, e indica più di un dolore, più di una sofferenza. “Le sofferenze di Cristo.”
Pietro stava parlando delle sofferenze che Cristo ha vissuto fino alla fine della Sua vita sulla terra. Cristo ha attraversato molte sofferenze per salvarci dal nostro peccato.
I. Primo, le sofferenze di Gesù nel Getsemani.
La sera prima che Gesù fosse crocifisso cominciarono già le sue sofferenze. Era circa mezzanotte quando terminò l’ultima Cena. Gesù uscì di casa con i Suoi Discepoli. Andarono nel buio, attraversarono il torrente Chidron e costeggiarono il Monte degli Olivi, ed entrarono nel tetro giardino del Getsemani. Gesù disse a otto dei suoi Discepoli: “Sedete qui finché io sia andato là e abbia pregato” (Matteo 26:36). Poi prese Pietro, Giacomo e Giovanni li portò con sé nel giardino. Poi Cristo lasciò i tre e andò un po’ più lontano, sotto gli alberi di olivi, dove pregò da solo Dio.
Ora “le sofferenze di Cristo” cominciano (I Pietro 1:11). Notate, nessuna mano umana lo aveva ancora ferito. Notate, le Sue sofferenze cominciano quando è da solo al buio, sotto i rami di olivo nel Getsemani. Lì, nel Giardino, tutto il peso del peccato dell’umanità cadde su di Lui, comincia a portare “nel suo corpo” fino alla croce il giorno dopo (I Pietro 2:24). Allora Gesù disse:
“L'anima mia è oppressa da tristezza mortale … Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice” (Matteo 26:38, 39).
C’è un’interpretazione moderna di questa preghiera che dice che Gesù stava pregando per essere liberato dalla Croce, ma non trovo alcuna Scrittura che renda valida questa visione. Credo che il dr. John R. Rice e il Dr. Oliver Buswell hanno dato un’interpretazione corretta. Sia il Dr. Rice che il teologo Dr. Buswell hanno detto che la preghiera di Gesù: “se è possibile, passi oltre da me questo calice” questo calce della morte, è il calice della sofferenza sotto il peso del peccato, lì nel Giardino del Getsemani.
Gesù era uno stato di shock, ed era sul punto di morire nel Giardino. Dr. Buswell ha detto che Gesù pregava “affinché fosse liberato dalla morte nel Giardino, perché voleva compiere il suo proposito sulla croce” (Traduzione in italiano J. Oliver Buswell, Ph.D., A Systematic Theology of the Christian Religion, Zondervan, 1971, part III, p. 62). Il Dr. Rice ha detto la stessa cosa: “Gesù ha pregato affinché la coppa della sua morte passasse oltre Lui quella notte di modo che avrebbe potuto morire sulla croce il giorno dopo” (Traduzione in italiano John R. Rice, D.D., Litt.D., The Gospel According to Matthew, Sword of the Lord Publications, 1980, p. 441). “Senza la forza soprannaturale del Suo Corpo, Cristo sarebbe sicuramente morto bel Giardino quella notte” (Rice, ibid., p. 442). Il peso del tuo peccato lo avrebbe ucciso nel Giardino.
“Ed essendo in agonia, egli pregava ancor più intensamente; e il suo sudore diventò come grosse gocce di sangue che cadevano in terra” (Luca 22:44).
Gesù aveva sperimentato l’orrore tremendo quando il peccato è stato messo nel suo corpo quella sera. La Sua agonia era forte tanto che ha sudato “grosse gocce di sangue”. Il profeta disse:
“Tuttavia erano le nostre malattie che egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui si era caricato” (Isaia 53:4).
“il SIGNORE ha fatto ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti” (Isaia 53:6).
Quante volte leggiamo troppo in fretta Giovanni 3:16,
“Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio …” (Giovanni 3:16)
attraverso i dolori, le sofferenze, e il terrore del Getsemani! Quanto riflettiamo poco sul terribile dolore che Gesù ha provato quella notte per portare il nostro peccato! Joseph Hart disse:
Contempla le sofferenze del Figlio di Dio
Mentre muore e versa il suo sangue sulla croce!
Che amore profondo è l’amore divino!
O mio Gesù che grande amore è stato il tuo!
(“Thine Unknown Sufferings” di Joseph Hart, 1712-1768;
Sulla melodia di “‘Tis Midnight, and on Olive’s Brow”).
“Delle sofferenze di Cristo” (I Pietro 1:11).
Spesso penso che la prima sofferenza è stata la più grande, lì nel Getsemani. Nessuno lo aveva toccato, ma quando il tuo peccato è stato osto nel suo corpo da Dio la sua mente ha subito uno shock, e il Sangue ha cominciato a uscire dai pori della Sua pelle! William Williams disse:
Il grande peso del peccato umano
ha portato il Salvatore
Si è rivestito di dolore
esposto ai peccatori
esposto ai peccatori.
(Traduzione letterale in italiano dell’inno “Love in Agony” di William
Williams, 1759; Sulla melodia di “Majestic Sweetness Sits Enthroned”).
“Selle sofferenze di Cristo” (I Pietro 1:11).
Abbiamo visto come prima cosa, le sofferenze di Gesù Cristo nel Giardino del Getsemani.
II. Secondo, la Sua sofferenza e la Sua umiliazione.
“Le sofferenze di Cristo” sono appena cominciate, e molte altre stanno per arrivare. Le guardie arrivano con le torce nel Giardino del Getsemani, arrestano Gesù con una falsa accusa, e lo conducono dal sommo sacerdote.
“Allora gli sputarono in viso e gli diedero dei pugni e altri lo schiaffeggiarono, dicendo: «O Cristo profeta, indovina! Chi ti ha percosso?»” (Matteo 26:67-68).
“Alcuni cominciarono a sputargli addosso; poi gli coprirono la faccia e gli davano dei pugni dicendo: «Indovina, profeta!» E le guardie si misero a schiaffeggiarlo” (Marco 14:65).
Joseph Hart disse:
Guardate la mansuetudine di Gesù!
Insultato su quella terribile Croce!
I peccatori hanno inchiodato le mani dell’Onnipotente
E hanno sputato in faccia al loro Creatore.
(Traduzione letterale dell’inno “His Passion” di Joseph Hart, 1712-1768;
sulla melodia di “‘Tis Midnight, and on Olive’s Brow”).
“Allora i soldati lo condussero nel cortile interno, cioè dentro il pretorio, e radunarono tutta la coorte. Lo vestirono di porpora e, dopo aver intrecciata una corona di spine, gliela misero sul capo, e cominciarono a salutarlo: «Salve, re dei Giudei!» E gli percotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, mettendosi in ginocchio, si prostravano davanti a lui” (Marco 15:16-19).
Gesù disse, attraverso il profeta Isaia:
“Io ho presentato il mio dorso a chi mi percoteva, e le mie guance a chi mi strappava la barba; io non ho nascosto il mio vòlto agli insulti e agli sputi” (Isaia 50:6).
Il profeta Michea disse:
“Colui che sarà dominatore in Israele, le cui origini risalgono ai tempi antichi” (Michea 5:1).
“Allora i soldati del governatore portarono Gesù nel pretorio e radunarono attorno a lui tutta la coorte. E, spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto; intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna nella mano destra e, inginocchiandosi davanti a lui, lo schernivano, dicendo: «Salve, re dei Giudei!» E gli sputavano addosso, prendevano la canna e gli percotevano il capo” (Matteo 27:27-30).
Per lui non c’è stata una corona di argento o oro
nessun diadema per il Signore
il Sangue ha adornato il suo capo
I peccatori gli hanno dato una corona di spine.
Una croce pesante è diventato il suo trono.
Il Suo regno era solamente nei cuori.
Ha scritto il suo amore di rosso scarlatto.
Lui che ha portato la corona di spine.
(Traduzione letterale dell’inno “A Crown of Thorns”
di Ira F. Stanphill, 1914-1993).
“Allora Pilato prese Gesù e lo fece flagellare” (Giovanni 19:1).
Attraverso il profeta Isaia Gesù disse:
“Io ho presentato il mio dorso a chi mi percoteva” (Isaia 50:6).
Gesù è stato frustato con il flagella, una cosa orribile. Moltissimi sono stati coloro che sono morti a causa del flagello, perché strappano la carne, tanto da mostrare le costole nude, da poter vedere le ossa della schiena.
Il suo capo è stato coronato di spine
e dalle sue ferite sgorgava sangue
la sua schiena era stata flagellata
Ma ferite più profonde hanno fatto piangere il Suo cuore.
(Traduzione letterale dell’inno “His Passion” di Joseph Hart, 1712-1768;
sulla melodia di “‘Tis Midnight, and on Olive’s Brow”).
“Delle sofferenze di Cristo” (I Pietro 1:11).
Abbiamo visto come prima cosa le sofferenze di Gesù nel Getsemani, poi le Sue sofferenze nell’umiliazione.
III. Terzo, le Sue sofferenze sulla Croce.
Dopo aver sudato sangue nel Giardino del Getsemani, Gesù è stato colpito in faccia. Poi è stato flagellato. Una corona di spine gli è stata posta sulla testa, e del sangue gli è caduto negli occhi.
Gesù era mezzo morto quando è stato messo sulla croce.
“Presero dunque Gesù; ed egli, portando la sua croce, giunse al luogo detto del Teschio, che in ebraico si chiama Golgota, dove lo crocifissero, assieme ad altri due, uno di qua, l'altro di là, e Gesù nel mezzo” (Giovanni 19:17-18).
Con il Martello gli hanno forato le mani e I piedi, poi lo hanno innalzato sulla Croce dove Gesù ha sofferto gran dolore e pene. Joseph Hart disse:
Gesù inchiodato alla croce
un pubblico spettacolo per la terra e il cielo
uno spettacolo di ferrite e di sangue
Un’immagine di un amore ferito
Udite! Il suo pianto
che ha commosso gli angeli.
I suoi amici lo hanno abbandonato quella notte.
Ed ora lo abbandona anche il Suo Dio!
(Traduzione letterale di “His Passion” di Joseph Hart, 1712-1768;
sulla melodi di “‘Tis Midnight, and on Olive’s Brow”).
“E, verso l'ora nona, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lamà sabactàni?», cioè: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?»” (Matteo 27:46).
Questa cosa non può essere compresa dalla nostra mente. Lutero diceva che non si può esprimere con parole umane. In un modo che noi non possiamo comprendere pienamente, il Padre ha abbandonato il Figlio, e Gesù è morto per pagare il prezzo dei nostri peccati da solo!
“Anche Cristo ha sofferto una volta per i peccati, lui giusto per gli ingiusti, per condurci a Dio. Fu messo a morte quanto alla carne, ma reso vivente quanto allo spirito” (I Pietro 3:18).
“Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti” (Isaia 53:5).
Questa è la dottrina dell’espiazione vicaria, Cristo morendo sulla Croce ha espiato i nostri peccati. Gesù è morto al posto tutto per pagare il tuo peccato! La Bibbia dice:
“Cristo morì per i nostri peccati, secondo le Scritture” (I Corinzi 15:3).
Che nome “uomo di dolore”
per il figlio di Dio che è venuto sulla terra
Per redimere i peccatori perduti
Alleluia! Che Salvatore!
Ha sopportato la vergogna e la sofferenza
è stato condannato al posto mio
sigillando il mio perdono con il Suo sangue.
Alleluia! Che Salvatore!
Gesù è stato innalzato sulla croce per morire
ha gridato: “Tutto è compiuto”
Ed ora è in Cielo dove è stato innalzato
Alleluia! Che Salvatore!
(Traduzione letterale “Hallelujah, What a Saviour”
di Philip P. Bliss, 1838-1876).
Vuoi essere salvato dal tuo peccato? Allora devi andare a Gesù semplicemente per fede. Vai a Lui che adesso è seduto alla destra di Dio in Cielo. Ti prego con tutto il mio cuore vai a Gesù adesso! Riposa in Lui. Confida in Lui, ed Egli laverà ogni tuo peccato. Ti purificherà. Salverà l’anima tua per tutta l’eternità, in un mondo senza fine. Tu, sì tu! Tu puoi essere salvato dal tuo peccato mediante le “sofferenze di Cristo” (I Pietro 1:11). Vieni a Gesù, purificherà il tuo peccato e salverà l’anima tua. Amen.
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(FINE DEL SERMONE)
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Lettura prima del Sermone di: Abel Prudhomme: Isaia 53:1-6.
Cantici prima del sermone di Benjamin Kincaid Griffith:
“A Crown of Thorns” (di Ira F. Stanphill, 1914-1993)/
“Love in Agony” (di William Williams, 1759).
SCHEMA DE LE SOFFERENZE DI CRISTO THE SUFFERINGS OF CHRIST A cura del Dr. R. L. Hymers, Jr. “Intorno a questa salvezza indagarono e fecero ricerche i profeti, che profetizzarono sulla grazia a voi destinata. Essi cercavano di sapere l'epoca e le circostanze cui faceva riferimento lo Spirito di Cristo che era in loro, quando anticipatamente testimoniava delle sofferenze di Cristo e delle glorie che dovevano seguirle.” (I Pietro 1:10-11). I. Primo, le sofferenze di Gesù nel Getsemani, Matteo 26:36; II. Secondo, la Sua sofferenza e la Sua umiliazione, Matteo 26:67-68; III. Terzo, le Sue sofferenze sulla Croce, Giovanni 19:17-18; Matteo 27:46; |