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SOFFRIRE E REGNARE SUFFERING AND REIGNING a cura del Dott. R. L. Hymers, Jr. Sermone predicato presso il Tabernacolo Battista di Los Angeles “Se abbiamo costanza [se soffriamo], con lui anche regneremo; se lo rinnegheremo anch'egli ci rinnegherà” (II Timoteo 2:12). |
Ci risiamo! Mi sono seduto per scrivere questo sermone e ho scoperto che il termine “soffrire” è stato tradotto in questo versetto con il termine “costanza” in tutte le traduzioni moderne. Tuttavia la Bibbia di Ginevra del 1599 e la King James del 1611 la traducono con “soffrire.” Perciò ho approfondito e ho trovato che la parola greca può essere tradotta sia con “soffrire” che con “avere costanza.” Quindi la traduzione potrebbe essere esatta in entrambi i casi.
Per questo dobbiamo prendere in considerazione il contesto. Al versetto 11 e al 12 l’Apostolo sta parlando dell’Unione del Cristiano con Cristo. Al versetto 11 dice: “ Se siamo morti con lui, con lui anche vivremo.” Si riferisce al Cristiano che rinuncia al mondo, al peccato e a sé stesso. Così, il versetto 11 parla della vera unione del Cristiano con Cristo nella sua morte (confronta con Romani 6:1-3). Il versetto 12 parla dell’unione del Cristiano con Cristo nella Sua “sofferenza.” Per questo motivo “soffrire” è il termine che è stato preferito e utilizzato dai grandi traduttori della Bibbia di Ginevra e della King James. Questi traduttori non erano dei folli. Anzi erano tra i più grandi eruditi di Greco antico in Inghilterra. Sapevano che l’intero contesto del capitolo due riconduceva al termine “soffrire” e non semplicemente a “sopportare.” Il capitolo descrive il vero Cristiano come un soldato, culminando con queste parole di sfida:
“Certa è quest'affermazione: se siamo morti con lui, con lui anche vivremo; se abbiamo costanza, con lui anche regneremo…”
Se seguiamo Gesù nella Sua morte, vivremo con Lui. Se seguiamo Gesù nelle Sue sofferenze, regneremo con Lui! Semplice! Perché complicare le cose cambiando “soffrire” con “sopportare” come appunto fanno le traduzioni moderne? Non occorre che tu sia un grecista per capirlo! Ma i membri delle chiese moderne non vogliono soffrire! Perciò, i moderni traduttori hanno indebolito il più possibile il versetto per compiacere i propri lettori evangelici indulgenti. È così semplice!
Inoltre, gli antichi traduttori avevano una visione della Scrittura molto più elevata rispetto agli studiosi più conservativi dei nostri giorni. Infatti, hanno tradotto il nostro testo alla luce di Romani 8:17, che dice:
“… se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui (Versione Diodati)”
E ancora un esempio nella Riveduta Luzzi:
“se pur soffriamo con lui, acciocché ancora con lui siamo glorificati.” (Riveduta Luzzi)
La parola tradotta con “soffrire” in Romani 8:17 significa chiaramente “sperimentare dolore,” “soffrirci.” Dal momento che il termine del nostro testo dà l’idea di sofferenza e di sopportazione, i primi traduttori hanno fatto una traduzione alla luce di Romani 8:17. Lutero la chiamava “analogia delle Scritture.”
Ma c’è un vero motivo per cui i moderni traduttori hanno fatto un cambiamento. Sapevano che i lettori moderni non volevano soffrire! Perciò hanno utilizzato una parola più leggera per accomodare gli evangelici deboli di oggi! Spesso dico: “La Bibbia King James illumina le traduzioni moderne!”
“Se abbiamo costanza [se soffriamo], con lui anche regneremo; se lo rinnegheremo anch'egli ci rinnegherà” (II Timoteo 2:12).
Il versetto corollario di Romani 8:17 rende molto chiaro che i veri Cristiani sono “eredi di Dio e coeredi di Cristo, se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui” (Romani 8:17).
I. Primo, “Se soffriamo, con lui anche regneremo.”
Il dott. J. Vernon McGee ha fatto un commento eccellente a proposito, dicendo:
“Se soffriamo, con lui anche regneremo” …. Credo che questo versetto si restringa a coloro che hanno sofferto per Lui … Nel mondo romano del tempo di Paolo ci sono stati molti Cristiani che sono stati martirizzati; cinque milioni secondo Foxe, perché avevano rifiutato di rinnegare Cristo.
“Se lo rinneghiamo, anch’egli ci rinnegherà.” Questo è un linguaggio molto forte. Ci rivela che, in ogni caso, che Paolo credeva che la fede senza le opere è morta. (Vedi Giacomo 2:17).Vedete, Paolo e Giacomo non si sono mai contraddetti l’uno con l’altro. Giacomo stava parlando delle opere della fede, e Paolo stava dicendo che la fede genuina produce le opere (Traduzione in italiano di J. Vernon McGee, Th.D., Thru the Bible, Thomas Nelson Publishers, 1983, volume V, p. 466; nota su II Timoteo 2:12).
“Se abbiamo costanza [se soffriamo], con lui anche regneremo; se lo rinnegheremo anch'egli ci rinnegherà” (II Timoteo 2:12).
Nella chiesa primitiva veniva insegnato a tutti i Cristiani che sarebbero dovuti passare attraverso molte tribolazioni e sofferenze. Possiamo vederlo molto chiaramente in Atti 14:22, dove Paolo e Barnaba ritornarono a Listra, a Iconio e ad Antiochia:
“Fortificando gli animi dei discepoli ed esortandoli a perseverare nella fede, dicendo loro che dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni. (Atti 14:22).
“Dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni” Il termine Greco che è stato tradotto con “tribolazioni”” è “thilipsis,” che significa: pressioni, afflizioni, problemi, sofferenze” (Strong).“
I primi Cristiani erano piuttosto forti per “mettere il mondo sottosopra” (Atti 17:6) perché gli era stato insegnato che era normale rinunciare a sé stessi ogni giorno per prendere la croce, come Cristo “aveva detto a tutti loro”:
“Diceva poi a tutti: Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua” (Luca 9:23).
“Dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni [pressioni, afflizioni, problemi, sofferenze] (Atti 14:22).
“Se abbiamo costanza [se soffriamo], con lui anche regneremo; se lo rinnegheremo anch'egli ci rinnegherà” (II Timoteo 2:12).
Nel suo sermone “Soffrire e regnare con Gesù” il grande Spurgeon, “il principe dei predicatori,” ha detto:
Quando a Marcus Arethusus (362 d. C.) gli fu comandato da Giuliano l’Apostata, [gli furono dati dei soldi per questo] per ricostruire un tempio pagano che il suo popolo aveva buttato giù dopo la conversione al Cristianesimo, si rifiutò di obbedire; e nonostante fosse un uomo di una certa età, fu spogliato nudo, e poi fu trafitto con [lance] e pugnali. Il vecchio uomo continuò a essere fermo. Se solo avesse dato [pochi centesimi] per la ricostruzione del tempio [pagano], sarebbe stato liberato … [Ma] non volle. Allora fu ricoperto di miele, mentre le sue ferite stavano [ancora] sanguinando, così le api e le vespe si avventarono su di lui e lo punsero fino alla morte. Lui morì, ma non rinnegò il suo Signore. Arethusus entrò nella gioia del suo Signore, perché soffrì nobilmente con Lui (Traduzione in italiano di . H. Spurgeon, “Suffering and Reigning with Jesus,” The Metropolitan Tabernacle Pulpit, 1991 reprint, volume X, p. 11)
Onoriamo nomi di uomini come Richard Wurmbrand (1909-2001), che trascorse 14 anni di tortura in una prigione Comunista rumena. Onoriamo Samuel Lamb (1924-2013), che ha trascorso più di 20 anni di duro lavoro in un campo di concentramento comunista in Cina. Onoriamo Dietrich Bonhoeffer (1906-1945), che è stato impiccato con una corda di un pianoforte dai Nazisti durante Seconda Guerra Mondiale, perché aveva predicato contro Hitler. Onoriamo molte altre migliaia di persone che quest’oggi hanno sofferto a causa della propria fede in Cristo nel mondo Musulmano. Ma cosa ne è di te? Rinuncerai a poche ore per essere in Chiesa ogni Domenica? Farai dei piccoli sacrifici per essere presente alle riunioni di preghiera o per andare a evangelizzare ogni settimana?
Nel mio studio ho una copia dell’innario The Baptist Hymanal, pubblicato dalla Convenzione Battista del Sud nel 1956. Anche all’epoca c’era un indebolimento del bisogno dei Cristiani a soffrire. Ho visto un grande inno dei Reginald Heber (1783-1826): “The Son of God Goes Forth to War” [Il Figlio di Dio combatte]. Il mio cuore si è riempito di lacrime quando ho visto che i Battisti del Sud hanno rimosso la strofa più forte da questo inno ispirato. Ecco la strofa che è stata rimossa:
Una banda gloriosa: i pochi eletti su cui è sceso lo Spirito
Dodici santi valorosi, conoscevano la propria speranza, e hanno preso la croce
e il fuoco.
Hanno incontrato il vibrante acciaio del nemico, la cruente criniera del leone.
Ma hanno inchinato il loro capo per provare la morte. Chi lo farà al posto loro?
(Traduzione letterale dell’inno inglese “The Son of God Goes Forth to War”
di Reginald Heber, 1783-1826).
Questa è la strofa che ti prende! Questa è la strofa che ha ispirato i giovani ad abbandonare una vita facile e ad andare in un campo di missione, o a diventare dei Cristiani che sacrificano sé stessi qui a casa! Perché hanno rimosso questa strofa nel 1956? Vi dirò perché! Alcune anziane si sentivano offese da questa strofa! Non volevano pensare alla “croce e al fuoco.” Non volevano confrontarsi con le immagini del “vibrante acciaio del nemico.” Il solo ricordo della “cruenta criniera del leone” o di “inchinare il capo fino a provare la morte” le avrebbe sconvolte. Era troppo per loro, perciò hanno rimosso questa strofa. Si vergognino per la loro codardia! Si vergogni il Dipartimento di Musica della Chiesa Battista del Sud per aver dissacrato la possente testimonianza dei martiri!Non dobbiamo mai vergognarci di cantarla , non dobbiamo mai vergognarci di viverla in ogni modo possibile. È l’ultimo canto presente sul foglietto dei cantici, vogliamo cantarla!
Una banda gloriosa: i pochi eletti su cui è sceso lo Spirito
Dodici santi valorosi, conoscevano la propria speranza, e hanno preso la croce e il fuoco.
Hanno incontrato il vibrante acciaio del nemico, la cruente criniera del leone.
Ma hanno inchinato il loro capo per provare la morte. Chi lo farà al posto loro?
Un nobile esercito, uomini, donne e ragazzi,
che gioiscono intorno al trono del Salvatore, rivestiti di splendore
Hanno intrapreso la ripida salita verso il cielo, attraverso i perigli, le fatiche e i dolori;
O Dio, abbi pietà di noi, fa che possiamo fare quello che loro hanno fatto.
(Traduzione letterale dell’inno inglese “The Son of God Goes Forth to War”
di Reginald Heber, 1783-1826).
Potete sedervi.
“Hanno intrapreso la ripida salita verso il cielo, attraverso i perigli, le fatiche e i dolori” Sì! Questo voleva dire l?apostolo Paolo quando ha detto:
“Se abbiamo costanza [se soffriamo], con lui anche regneremo; se lo rinnegheremo anch'egli ci rinnegherà” (II Timoteo 2:12).
II. Secondo, “Se lo rinneghiamo, anch’egli ci rinnegherà.”
“Se abbiamo costanza [se soffriamo], con lui anche regneremo; se lo rinnegheremo anch'egli ci rinnegherà” (II Timoteo 2:12).
Gesù ci ha dato un avvertimento solenne quando ha detto:
“Ma chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io rinnegherò lui davanti al Padre mio che è nei cieli” (Matteo 10:33).
L’Apostolo Paolo ha detto in questo versetto: “se lo rinneghiamo, anch’egli ci rinnegherà.” Questo è il rinnegamento di Cristo che si verifica quando un falso Cristiano si confronta con le sofferenze richieste dal vero discepolato. Questo è ciò che accade alle persone dal “terreno roccioso” descritte dalla Parabola del Seminatore.
“Quelli sulla roccia sono coloro i quali, quando ascoltano la parola, la ricevono con gioia; ma costoro non hanno radice, credono per un certo tempo ma, quando viene la prova, si tirano indietro” (Luca 8:13).
Il dott. Rienecker dice che “tirarsi indietro” vuol dire “andarsene,” “allontanarsi” (traduzione in italiano di Fritz Rienecker, Ph.D., A Linguistic Key to the Greek New Testament, Zondervan, 1980, p. 161; nota su Luca 8:13).
Quando le “”tentazioni” arrivano costoro spesso si allontanano dalla propria chiesa locale. “Perché non hanno radice” ciò significa che non hanno mai “messo radici” in Cristo. Questo rivela che non sono mai stati veramente convertiti. Marco 4:17 amplifica il significato del “tempo della prova” nella Parabola:
“quando vengono tribolazione e persecuzione a causa della parola, sono subito sviati” [letteralmente “cadono” NASV].
Questo tipo di persone saranno rinnegate da Gesù nel giudizio. Egli dirà loro: “Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me malfattori” (Matteo 7:23).
Altri che rinnegano Cristo continuano a frequentare alcune chiese. Costoro ritengono di essere a posto, ma rinnegano Cristo vivendo nel peccato. Questi sono gli antinomianisti, di cui ho parlato nel mio sermone “L’antinomianismo in Italia” (clicca qui per leggerlo). Essi sono stati descritti dall’Apostolo Paolo in Tito 1:16:
“Professano di conoscere Dio, ma lo rinnegano con i fatti, essendo abominevoli e ribelli, incapaci di qualsiasi opera buona. (Tito 1:16).
Gli antinomianisti hanno imparato alcune dottrine corrette, ma hanno rinnegato Dio attraverso il loro modo di vivere. La Bibbia della Riforma dice: “Il Nuovo Testamento insegna che la mancanza di azioni consistenti in accordo con una vita cambiata sono necessari per i Cristiani” (Nota su Tito 1:16). “In poche parole essi lo rinnegano.”
Quando il nostro traduttore in Laos ha letto il mio sermone su “L’antinomianismo in Italia,” mi ha scritto e mi ha detto:
È proprio vero che molte persone affermano di essere salvate ma non è cambiato nulla nella loro vita. Nel nostro paese il Laos e anche in Thailandia le persone che affermano di essere Cristiani stanno distruggendo il Nome di Gesù. Amano bere, ballare, rubare e dare una cattiva testimonianza ai propri vicini.
Mi ha detto che tutto questo ha prodotto persone non salvate in Laos che loro stessi non vogliono diventare Cristiani, “Ma la cosa peggiore è che essi dicono che non vogliono essere amici di [questi] Cristiani.”
Così vediamo i terribili frutti dell’antinomianismo in Italia, in Laos e anche in Tailandia.” Abbassiamo le nostre teste pieni di vergogna perché sappiamo che questo falso punto di vista Cristiano proviene maggiormente dall’America, e avvelena la testimonianza di Cristo in tutto il mondo degli ultimi tempi.
“Poiché l'iniquità [dal Greco: anomia: senza legge; la radice del [“antinomianismo”] aumenterà, l'amore dei più si raffredderà. (Matteo 24:12).
Questo è uno dei segni della Seconda Venuta di Cristo! Anche i veri Cristiani saranno scoraggiati, e perderanno il loro amore Cristiano, perché ci sono molti antinomianisti negli ultimo giorni! Ma non facciamo errori, gli antinomianisti sono in realtà gente perduta che “lo rinnegano” con le loro vite piene di peccato (Tito 1:16).
Un vero Cristiano non rinnegherà mai Cristo. Questo è quello che Gesù voleva dire quando ha detto nel seguente versetto di Matteo 24:
“Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato.
(Matteo 24:13).
Anche se odiati, malgrado i falsi profeti, nonostante “l’iniquità” degli antinomianisti che si professano Cristiani ma non lo sono, i veri convertiti “persevereranno fino alla fine” (vedi Matteo 24:9-13). Come esprime un vecchio inno:
La notte era oscura quando il peccato faceva guerra contro di noi,
Era pesante il carico del dolore che ci portavamo
Ma ora vediamo I segni della Sua venuta;
Il nostro cuore splende, la nostra coppa trabocca!
Gesù sta per ritornare, Gesù sta per ritornare,
Lo stesso Gesù, rifiutato dagli uomini
sta per ritornare, sta per ritornare.
Con Potenza e grande Gloria, Egli sta per ritornare!
(Traduzione letterale dell’inno inglese “He is Coming Again”
di Mabel Johnston Camp, 1871-1937).
“Se abbiamo costanza [se soffriamo], con lui anche regneremo; se lo rinnegheremo anch'egli ci rinnegherà” (II Timoteo 2:12).
Cristo è pronto per salvarti dai tuoi peccati. È morto sulla Croce per pagare il prezzo dei tuoi peccati. Ha versato il Suo Sangue per purificarti da tutti i peccati. È risorto fisicamente dalla morte per darti la vita. Ti sfido a convertirti dai tuoi peccati! Ravvediti e riponi la tua fiducia in Gesù. Gesù ti salverà!Gesù ti salverà. Gesù ti vuole salvare adesso!
Se desideri parlare con noi a proposito dell’essere salvati da Gesù, per favore lascia il tuo posto adesso, e recati nel retro dell’auditorium. Il dott. Cagan ti porterà in una stanza tranquilla per la preghiera e la consulenza. Vai pure adesso. Per favore dott. Chan, prega affinché qualcuno possa credere in Gesù questa mattina. Amen!
(FINE DEL SERMONE)
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Scrittura letta prima del Sermone dal fratello Abel Prudhomme: II Timoteo 2:3-12.
Assolo canto prima del Sermone dal fratello Benjamin Kincaid Griffith:
“The Son of God Goes Forth to War” (di Reginald Heber, 1783-1826).
SCHEMA DE SOFFRIRE E REGNARE a cura del dott. R. L. Hymers, Jr. “Se abbiamo costanza [se soffriamo], con lui anche regneremo; se lo rinnegheremo anch'egli ci rinnegherà” (II Timoteo 2:12). (II Timoteo 2:11; Romani 8:17) I. Primo, “Se se soffriamo, con lui anche regneremo”
II. Secondo, “Se lo rinnegheremo, anch’egli ci rinnegherà”
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