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LA PROPIZIZIONE!

(SERMONE SU ISAIA 53 – PARTE XI)
PROPITIATION!
(SERMON NUMBER 11 ON ISAIAH 53)
(Italian)

A cura del Dott. R. L. Hymers, Jr.
by Dr. R. L. Hymers, Jr.

Sermone predicato presso il Tabernacolo Battista di Los Angeles
Sabato sera, 13 Aprile 2013
A sermon preached at the Baptist Tabernacle of Los Angeles
Saturday Evening, April 13, 2013

“Ma il SIGNORE ha voluto stroncarlo con i patimenti. Dopo aver dato la sua vita in sacrificio per il peccato” (Isaia 53:10a).


Quello che stasera sto per dire su Dio ad alcuni non piacerà e altri potrebbero addirittura odiarlo. Oggi molte persone hanno un’idea sbagliata su Dio. Quando qualcuno parla del Dio della Bibbia provoca una reazione negativa, specialmente in alcuni tipi di predicatori.

Alcuni anni fa mi è stato chiesto da un anziano pastore di portare un sermone evangelistico a un gruppo formato da circa un centinaio di giovani. Prima di allora avevo già predicato lì, quindi pensavo di sapere ciò di cui la chiesa avesse bisogno. Ma questa volta vi erano in carica due pastori più giovani. Ho predicato un messaggio di salvezza, ponendo l’enfasi sul giudizio di Dio e concludendo con una chiara presentazione del Vangelo di Cristo. Ventisette ragazzi hanno risposto all’invito, erano tutti neoconvertiti ed erano più di un quarto degli studenti universitari lì presenti.

Potremmo pensare che i due giovani pastori avrebbero dovuto essere felici per questa grande risposta. Ma entrambi avevano uno sguardo arrabbiato dopo il sermone. Non mi hanno mai scritto un biglietto di ringraziamento e nemmeno mi hanno mai inviato un onorario come di consueto per quella chiesa. Sono stato molto sorpreso dalla loro freddezza. In seguito ho saputo che loro ritenevano che ero stato troppo negativo e che avrei potuto fare l’invito senza avvertire quei giovani che Dio giudica il peccato. Da allora ho scoperto che molti pastori moderni condividono il loro punto di vista. “Presenta solo il Vangelo. Parla solo dell’amore di Dio. Non provocare la gente facendole sentire a disagio.” Spesso ho trovato altri predicatori che la pensano nello stesso modo. Ma sono convinto che c’è qualcosa di terribilmente difettoso in questo modo di pensare, qualcosa di insufficiente e sbagliato su questo punto di vista di predicazione evangelistica.

Il dott. A. W. Tozer ha detto: “Nessun uomo può conoscere la vera grazia di Dio se prima non ha conosciuto il timore di Dio” (traduzione letterale: The Root of Righteousness, Christian Publications, 1955, p. 38). Credo che avesse proprio ragione: “Nessun uomo può conoscere la vera grazia di Dio se prima non ha conosciuto il timore di Dio.” Anche il dott. Martyn Lloyd-Jones sosteneva la stessa cosa del dott. Tozer su questo punto. Iain H. Murray ha detto: “Per il dott. Martyn Lloyd-Jones predicare il vero pericolo della colpevolezza umana davanti a Dio significa predicare la certezza dell’ira divina … nella punizione del peccato all’inferno … egli considerava l’avvertimento come una parte essenziale della predicazione biblica. L’inferno non è una teoria …” (Traduzione del Reverendo Iain H. Murray, The Life of Martyn Lloyd-Jones, The Banner of Truth Trust, 2013, p. 317).

Il dott. Lloyd-Jones disse ancora: “il peggiore peccato fra tutti è il falso pensiero su Dio di cui l’uomo naturale è terribilmente colpevole” (ibid., p. 316). Anche in questo caso, trovo illuminante che il dott. John R. Rice, il noto evangelista battista, abbia detto praticamente la stessa cosa del dott. Tozer e del dott. Lloyd-Jones. Il dott.. Rice ha detto:

Il Dio della Bibbia è un Dio terribile, un Dio tremendo, un Dio di vendetta, così come è un Dio di misericordia (Traduzione di John R. Rice, D.D., The Great and Terrible God, Sword of the Lord Publishers, 1977, p. 12).

Il dott. Rice ha detto:

Tutte queste moderne predicazioni della grazia senza la legge, di fede senza ravvedimento, della grazia di Dio senza l’ira di Dio, la predicazione del Paradiso senza l’Inferno … è una perversione della verità di Dio. Tutto questo non rappresenta Dio. È una presentazione disonesta del messaggio di Dio. Dio è un Dio terribile, un Dio tremendo, un Dio di ira contro il peccato, un Dio che porta vendetta, un Dio da temere, un Dio davanti al quale i peccatori devono tremare. (ibid., pp. 13, 14).

Amen! Ed io che leggo i suoi sermoni da anni, so che il dott. Tozer e il dott. Lloyd-Jones sarebbero stati completamente d’accordo con John R. Rice su questo punto. Dio è: “Un Dio di ira contro il peccato.”

Quando vediamo Dio in questo modo, come la Bibbia ce lo presenta, non avremo nessun problema con il nostro testo di Isaia 53:10. Il testo è focalizzato su Dio Padre e su quello che Dio ha fatto a Gesù per la nostra salvezza.

“Ma il SIGNORE ha voluto stroncarlo con i patimenti. Dopo aver dato la sua vita in sacrificio per il peccato” (Isaia 53:10a).

“Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio” (Romani 3:25).

Il dott. W. A. Criswell ha detto che: “La propiziazione è l’opera di Cristo sulla croce, dove Cristo ha incontrato le richieste della giustizia di Dio contro il peccato, sia per soddisfare le esigenze della giustizia di Dio e sia per cancellare la colpa dell’uomo” (Traduzione di W. A. Criswell, Ph.D., The Criswell Study Bible, Thomas Nelson Publishers, 1979, p. 1327, note on Romans 3:25).

“Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio” (Romani 3:25).

La Bibbia in inglese The Reformation Study Bible dice di questo versetto: “Cristo morì quale sacrificio propiziatorio che soddisfa il giudizio divino contro i peccatori, portando perdono e giustificazione. Ma Paolo è attento a indicare che il sacrificio [del Figlio di Dio] non ha indotto Dio Padre ad amarci, anzi è vero il contrario: l’amore di Dio lo ha indotto a offrire Suo Figlio” (Tradotto da The Reformation Study Bible, Ligonier Ministries, 2005, p. 1618, note on Romans 3:25).

“Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui?” (Romani 8:32).

Come dice il nostro testo:

“Ma il SIGNORE ha voluto stroncarlo con i patimenti. Dopo aver dato la sua vita in sacrificio per il peccato” (Isaia 53:10a).

In questo testo vediamo che Dio è stato il vero autore dell’agonia di Cristo. Cristo ha sofferto ed è morto “per il determinato consiglio [proposito] e la prescienza di Dio” (Atti 2:23). Il grande e terribile Dio delle Scritture è stato la vera causa della sofferenza e della morte di Cristo. Giovanni 3:16 dice che Dio “ha dato il Suo Unigenito Figliuolo” (Giovanni 3:16). Romani 8:32 dice: “Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti” (Romani 8:32). L’ira di Dio contro il peccato è stata propiziata perché è caduta sopra Suo Figlio Gesù. Come dice il nostro testo:

“Il SIGNORE ha voluto stroncarlo con i patimenti. Dopo aver dato la sua vita in sacrificio per il peccato” (Isaia 53:10a).

In questo versetto Isaia ci porta “dietro le quinte” per mostrarci che Dio Padre ha mandato il Suo Figlio attraverso gli orrori della Sua passione e crocifissione affinché Dio potesse essere propiziato, e la Sua ira cadere su Gesù anziché sul peccatore. Nel nostro testo vediamo: (1) Dio ha stroncato Gesù; (2) Dio ha voluto stroncare Gesù con i patimenti; (3) Dio ha dato la vita di Gesù in sacrificio per il peccato.

I. Primo, Dio ha stroncato Gesù.

“Ma il SIGNORE ha voluto stroncarlo” (Isaia 53:10).

Il termine tradotto con “stroncato” vuol dire “schiacciato.” È piaciuto al Signore di schiacciarlo.” Il dott. Edward J. Young ha detto: “Nonostante l’innocenza di [Cristo], il Signore ha voluto stroncarlo [e schiacciarlo]. La sua morte non è dipesa dalle mani di uomini malvagi, ma dal Signore. Questo non esime dalla responsabilità coloro che lo hanno messo a morte, non erano al controllo della situazione, stavano facendo quello che il Signore gli stava permettendo di fare. (Traduzione di Edward J. Young, The Book of Isaiah, William B. Eerdmans Publishing Company, 1972, volume 3, pp. 353-354).

Come ho già detto, questa cosa è chiaramente dimostrata in Romani 3:25 a proposito di Cristo:

“Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio” (Romani 3:25).

e in Giovanni 3:16 viene detto che:

“Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo” (Giovanni 3:16)

per propiziare la sua ira contro il peccato, e rendere possibile la salvezza per l’uomo peccatore.

“Ma il SIGNORE ha voluto stroncarlo [schiacciarlo]” (Isaia 53:10).

Cominciando dal Giardino del Getsemani, Dio Padre ha stroncato e schiacciato Suo Figlio. Ci viene detto nel Vangelo di Matteo, che nel Giardino del Getsemani, Dio disse: "Io percoterò il pastore” (Matteo 26:31). Anche nel Vangelo di Marco ci viene detto, nel Getsemani:"Io percoterò il pastore” (Marco 14:27). Così Dio colpì Gesù, lo stroncò, e cominciò a schiacciarlo come espiazione vicaria per i nostri peccati nel buio del Getsemani. Spurgeon parlò proprio di questo quando dichiarò:

È stato in quel preciso momento che il Signore ha dovuto prendere quella inevitabile coppa dalla mano del Padre. Questa prova [nel giardino del Getsemani] non veniva dai Giudei, non veniva da Giuda il traditore, né dai discepoli addormentati e nemmeno dal diavolo, ma era un calice che era stato riempito da colui che Gesù sapeva essere Suo Padre … un calice che oppresse la sua anima e turbò la parte più profonda del suo essere. Gesù voleva che quell’ora passasse [oltre] da lui, certamente era una bevanda [un calice] più amara del dolore fisico, ma comunque non sfuggì da quel momento … era qualcosa di inconcepibilmente terribile, straordinariamente pieno di terrore, che venne su di [Lui] dalla mano del Padre. Tutto questo toglie ogni dubbio su ciò che è stato, perciò leggiamo: “Ma il SIGNORE ha voluto stroncarlo …” Il Signore ha fatto [ricadere] su di Lui l’iniquità di noi tutti. Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi. Perciò questo ha prodotto una straordinaria depressione nel Salvatore … Gesù ha dovuto soffrire al [posto] del peccatore. Ecco il segreto delle agonie [del Getsemani], tanto è vero che per me non è possibile [spiegarle pienamente] davanti a voi.

“Solo Dio e Lui soltanto,
   può conoscere a pieno i suoi dolori.”

(Traduzione letterale di C. H. Spurgeon, “The Agony in Gethsemane,” The Metropolitan Tabernacle Pulpit, Pilgrim Publications, 1971 reprint, volume XX, pp. 592-593).

“Ma il SIGNORE ha voluto stroncarlo” (Isaia 53:10).

Cristo è stato schiacciato sotto il peso del peccato umano, riversato su di Lui nel Getsemani, Egli è stato stroncato dal peso del nostro peccato, e perciò:

“Essendo in agonia, egli pregava ancor più intensamente; e il suo sudore diventò come grosse gocce di sangue che cadevano in terra” (Luca 22:44).

Nessuna mano umana lo aveva ancora toccato. Non era stato ancora arrestato, e nemmeno picchiato, flagellato e crocifisso. Perché Dio Padre ha voluto stroncarlo, schiacciarlo nel Giardino del Getsemani. È stato Dio Padre che ha detto: "Io percoterò il pastore” (Matteo 26:31). Questo è ciò che Dio aveva profetizzato attraverso il Profeta Isaia:

“Ma il SIGNORE ha voluto stroncarlo” (Isaia 53:10).

Nessuno può spiegare l’ira che Gesù ha dovuto sopportare,
   l’ira che era destinata a me.
Si è caricato di tutto il peccato
   e il peccatore liberò!
(Traduzione letterale dell’inno “The Cup of Wrath”
     di Albert Midlane, 1825-1909;
     sulla melodia dell’inno “O Set Ye Open Unto Me”).

II. Secondo, Dio ha voluto stroncare Gesù con i patimenti.

“Ma il SIGNORE ha voluto stroncarlo con i patimenti …”

Anche in questo caso è Dio che ha voluto stroncare il suo unigenito Figlio con i patimenti che Gesù ha sperimentato durante la Sua Passione e la Sua morte:

Il Signore ha voluto stroncarlo con i patimenti [ha voluto farlo soffrire] … quando non ha risparmiato Gesù, ma lo ha dato nelle mani di uomini malvagi fino alla morte: è stato stroncato dai patimenti sia nel giardino, quando la sua anima era oppressa da tristezza mortale, e sia sulla croce quando fu inchiodato e ha portato il peso dei peccati del suo popolo, l’ira del Padre si è riversata su di Lui, quando Dio nascose la Sua faccia da Gesù, ed Egli ha gridato: mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato? … [permettendo] che Gesù subisse il dolore sia nel corpo che nell’anima. (Traduzione di John Gill, D.D., An Exposition of the Old Testament, The Baptist Standard Bearer, 1989 reprint, vol. V, page 315).

Gesù soffrì volontariamente i patimenti e il dolore, la flagellazione e la crocifissione, soffrendo volontariamente per i nostri peccati, perciò Egli disse:

“Perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato” (Giovanni 6:38).

“Quest'uomo, quando vi fu dato nelle mani per il determinato consiglio e la prescienza di Dio, voi, per mano di iniqui, inchiodandolo sulla croce, lo uccideste” (Atti 2:23).

“Essendo divenuto maledizione per noi” (Galati 3:13).

“Egli è il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati” (I Giovanni 2:2).

“Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio mediante la fede nel suo sangue” (Romani 3:25).

Nessuno può spiegare l’ira che Gesù ha dovuto sopportare,
   l’ira che era destinata a me.
Si è caricato di tutto il peccato
   e il peccatore liberò!
(Traduzione libera de“The Cup of Wrath” by Albert Midlane, 1825-1909).

“Ma il SIGNORE ha voluto stroncarlo con i patimenti …”
       (Isaia 53:10).

III. Terzo, Dio ha dato la vita di Gesù in sacrificio per il peccato.

Alziamoci in piedi e leggiamo il nostro versetto ad alta voce, terminando con l’espressione “sacrificio per il peccato.”

“Ma il SIGNORE ha voluto stroncarlo con i patimenti. Dopo aver dato la sua vita in sacrificio per il peccato” (Isaia 53:10).

Potete sedervi.

Notiamo la parolina “ma” all’inizio del versetto, che connette questa frase al versetto precedente: “non aveva commesso violenze, né c’era stato inganno nella sua bocca. Ma …” (Isaia 53:9-10). Anche se Gesù non aveva mai peccato, “Ma il Signore ha voluto stroncarlo con i patimenti …” Il commentario in inglese di Gaebelein dice a proposito: “Il versetto 10a è pressoché scioccante nella sua presentazione apparente del disaccordo arbitrario della giustizia personale [di Cristo], ma poi il lettore ricorda la natura sostitutiva di queste sofferenze … e subito vede Dio che non è duro ma sorprendentemente pieno di grazia” (traduzione di Frank E. Gaebelein, D.D., General Editor, The Expositor’s Bible Commentary, Zondervan, 1986, volume 6, p. 304).

“Ma il SIGNORE ha voluto stroncarlo con i patimenti. Dopo aver dato la sua vita in sacrificio per il peccato” (Isaia 53:10a).

“Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui? (Romani 8:32).

“Egli ha portato i nostri peccati nel suo corpo, sul legno della croce, affinché, morti al peccato, vivessimo per la giustizia, e mediante le sue lividure siete stati guariti” (I Pietro 2:24).

“Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui.” (II Corinzi 5:21).

Dopo aver dato la sua vita in sacrificio per il peccato” (Isaia 53:10).

Nessuno può spiegare l’ira che Gesù ha dovuto sopportare,
   l’ira che era destinata a me.
Si è caricato di tutto il peccato
   e il peccatore liberò!
(Traduzione libera de “The Cup of Wrath” by Albert Midlane, 1825-1909).

“Ma il SIGNORE ha voluto stroncarlo con i patimenti. Dopo aver dato la sua vita in sacrificio per il peccato” (Isaia 53:10).

Cristo è stato l’offerta a Dio per il peccato. Cristo morì al posto tuo, come tuo sostituto. Cristo soffrì per te vicariamente come propiziazione, per pagare la pena del tuo peccato, per togliere l’ira di Dio che pendeva su di te, prendendo tutto su se stesso. Quando pensi ai chiodi che hanno forato le sue mani e i suoi piedi, ricorda che è stato fatto per te. Gesù morì, Egli giusto per gli ingiusti, per condurci a Dio in una posizione da perdonati giustamente. Spurgeon disse:

A causa del peccato l’uomo è stato condannato al fuoco eterno. È vero quando Dio ha preso Cristo come sostituto, non lo ha mandato nel fuoco eterno, ma ha riversato su di Lui i patimenti, tali da valere anche il prezzo per un’eternità nel fuoco … Cristo portò tutti i nostri peccati passati, presenti e futuri, ed è stato punito a causa di tutti loro, affinché noi non potessimo mai più essere puniti, perché Egli ha sofferto al [posto] nostro. Allora, riesci a comprendere come mai Dio Padre lo ha stroncato? Se non lo avesse fatto, le agonie di Cristo non sarebbero state a causa delle nostre [meritate] sofferenze [nell’inferno] (Traduzione di C. H. Spurgeon, “The Death of Christ,” The New Park Street Pulpit, Pilgrim Publications, 1981 reprint, volume IV, pp. 69-70).

Eppure la morte di Cristo non salva tutti gli uomini dall’inferno, solamente coloro che credono in Cristo sono salvati. Egli morì per i peccatori, e solo per i peccatori; Egli morì per tutti coloro che sentono in loro stessi di essere peccatori, e chiedono a Cristo che li perdoni..

Il tuo senso di peccato e il tuo senso di bisogno di Gesù sono la garanzia che la Sua morte guarirà il tuo peccato. Coloro che si soffermano solo per un attimo a pensare alla Sua morte, e poi la dimenticano, andranno avanti per ricevere la punizione eterna dei loro peccati, perché essi hanno rifiutato il pagamento che Cristo ha compiuto sulla Croce.

Prenditi del tempo per riflettere profondamente su questo. Pensa tanto alle parole di questo grande inno di Toplady: “Propiziazione.”

Per me è stato dato l’Agnello senza macchia
   L’ira del padre ha sopportato;
Io vedo le sue ferrite sanguinanti e so
   che il mio nome è scritto là.

Dal Signore sgorgava il sangue
   come fiumi di porpora
Ed ogni sua ferita proclamava
   l’amore Suo meraviglioso per l’uomo.

Io mi avvalgo del sangue del Salvatore,
   Potente per espiare,
Egli porse le Sue mani per essere inchiodate
   per condurmi al Suo trono.
(Traduzione libera dell’inno “Propitation” di Augustus Toplady, 1740-1778;
     sulla melodia dell’inno “At the Cross”).

Quindi adesso, perché non credi in Gesù? Cosa ti trattiene dal credere in Lui? Quale peccato segreto nascondi che ti trattiene dal credere in Lui? Quale desiderio falso e stupido ti mantiene lontano dal Salvatore? Hai paura di perdere qualcosa che ritieni sia importante per te? Quale ragione nascosta ti mantiene lontano dal credere in Cristo, colui che ha sopportato la terribile ira di Dio per salvarti dal giudizio? Butta via questi pensieri dietro di te, e credi ne “L’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo” (Giovanni 1:29). Egli ti aspetta. Non tardare a lungo. Confida in Lui adesso, questa sera. La stanza per le domande è aperta questa sera per coloro che desiderano cercarlo, credere in Lui ed essere salvati da Lui.

(FINE DEL SERMONE)
Puoi leggere i sermoni del Dott. Hymers ogni settimana su Internet all’indirizzo
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Puoi contattare via email il Dott. Hymers in inglese all’indirizzo: rlhymersjr@sbcglobal.net
o puoi contattarlo scrivendo all’indirizzo: P.O. Box 15308, Los Angeles, CA 90015; puoi
telefonargli al numero: 001 (818)352-0452.

Assolo cantato prima del Sermone da: Benjamin Kincaid Griffith:
“Propiziazione” (“Propitiation” di Augustus Toplady, 1740-1778;
sulla melodia dell’inno “At the Cross”).


SCHEMA DE

LA PROPIZIZIONE!

(SERMONE SU ISAIA 53 – PARTE XI)

A cura del dott. R. L. Hymers, Jr.

“Ma il SIGNORE ha voluto stroncarlo con i patimenti. Dopo aver dato la sua vita in sacrificio per il peccato” (Isaia 53:10a).

(Luca 16:23; Romani 3:25; 8:32; Atti 2:23; Giovanni 3:16)

I.   Primo, Dio ha stroncato Gesù, Isaia 53:10a; Matteo 26:31; Marco 14:27;
Luca 22:44.

II.  Secondo, Dio ha voluto stroncare Gesù con i patimenti, Isaia 53:10b;
Giovanni 6:38.

III.  Terzo, Dio ha dato la vita di Gesù in sacrificio per il peccato, Isaia 53:10c;
Isaia 53:9-10a; Romani 8:32; I Pietro 2:24; II Corinzi 5:21;
Giovanni 1:29.